Il consumo di news sempre più mobile (e giovane)

La tendenza è quella che ci raccontiamo da un po’.  Il percorso di approdo alla notizia è cambiato. E sono cambiate le abitudini del consumo della notizia.

Sempre connessi, ci informiamo soprattutto su dispositivi mobili. E tra i giovani la tendenza è in crescita marcata.

Uno studio del Pew Research Centre for the People and the Press spiega che un terzo del pubblico  sotto i trent’anni arriva alle notizie attraverso i social network. Nella vasta platea esaminata, la crescita maggiore si registra proprio nella fascia di età più bassa (18-24 anni): rispetto al 2010, +22% sul consumo di notizie attraverso canali sociali, +27% nell’utilizzo di social network in generale.

E sempre a proposito di abitudini, i più giovani (in particolare se istruiti o benestanti) sono più disposti a leggere attraverso le app dedicate per smartphone o tablet.

Questi dati sono interessanti non solo perché confermano una tendenza ormai chiara. I giornalisti devono imparare pensare che al pubblico – giovane o meno – non arrivano più attraverso una modalità univoca (come accadeva quando al mondo esterno si guardava solo con giornali  tv).

Ma l’esercizio più difficile, forse, è incrociare le esigenze di un pubblico, la cui composizione sta cambiando velocemente. Sempre più giovane e alfabetizzato, veloce e iperconnesso.

Uno spunto assai provocatorio è quello suggerito da Paula Poindexter in un panel all’Huffington Post. «I millennials trovano le notizie noiose, ripetitive, finte» e  perdono la voglia e la curiosità di informarsi.

La riflessione è di quelle che subito richiamano vedute opposte (ce ne è traccia nello stesso panel). Mai come in questa epoca, in fondo, l’accesso all’informazione e alle notizie in generale è facile. Soprattutto per i più giovani, quelli cresciuti in perenne stato di connessione.

Qualche tempo fa, Giovanni, partendo anche dall’esperienza personale, ha saputo raccontare in modo intenso la relazione che c’è tra i più giovani (quel pubblico in crescita), le notizie (tutte, anche quelle drammatiche) e le loro abitudini di fruizione. Erano i giorni della bomba alla scuola di Brindisi. Il post merita davvero: Le news per un adolescente.

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