Giornalisti che si allontanano dal pubblico

“A furia di lavorare per i grandi media, molti giornalisti – dice Ross Hawkes – si sono allontanati troppo dal loro pubblico”.  Questo non vuol dire, spiega il fondatore di Lichfield live, un sito di news dal taglio iperlocale, che per raccontare una comunità bisogna esserci dentro con una redazione fisica.
La tecnologia permette oggi di costruire ovunque una redazione.

Quello che invece  costruisce la relazione tra il giornalista e la comunità è la “fiducia”.

Il successo di un sito iperlocale nasce, dice Hawkes, in un modello di narrazione basato sul percepire il giornalista “uno di noi”. In altre parole, nei contesti locali, c’è ancora bisogno di una funzione capace di raccogliere e mediare storie.

Il punto resta capire con quali strumenti si costruisce quella narrazione. Sul Guardian,  Greenslade ha riproposto un estratto di David Baines: la prospettiva per i giornalisti tradizionali in contesti iperlocali non è delle migliori. Del resto, spiega, la maggior parte delle testate che coprono specifiche aree geografiche, viene realizzata altrove, senza ricadute economiche per quelle comunità.

Se invece si guarda ai siti indipendenti, con le possibilità attuali di racconto immediato (soprattutto mediato dai social network), è più facile costruire collaborazione con il pubblico. Ma anche in questo caso, dice Baines, non è detto che serva il cronista.

Da un lato sembra esserci ancora bisogno  di un giornalismo capace di raccontare (e interpretare) spazi più o meno ristretti di mondo. Ma l’altra faccia della medaglia è una scarsa sostenibilità della funzione.

Io tendo a essere ottimista. Il contesto locale si presta meglio alle sperimentazioni di  forme nuove di racconto, capaci di incrociare le aspettative del pubblico.

Meglio di me, però,  lo aveva detto qualche tempo fa Sergio. Nell’era dell’information overload, la qualità della narrazione è lo scarto di efficienza. “Ma il vero scarto del nostro tempo sta nel far parlare gli oggetti e le azioni che non fanno notizia oppure la fanno in luoghi e circostanze imprevedibili, distanti dai circuiti organizzati”.

 

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