Dalla parte del pubblico con il linguaggio

copertina robinson 26.02.2017Non è un caso se nel numero di Robinson dedicato alla crisi dell’italiano come lingua, parlata e posseduta, ci sono due articoli dedicati alla divulgazione della scienza. Il filo è sempre quello della comprensione: perché la comprensione sia possibile, tra i vari fattori utili al processo, lo sforzo del mittente è forse quello indispensabile (cosa che per i giornalisti segna la scarto tra il parlare agli addetti ai lavori e il rivolgersi ai lettori).

Oggi  nell’inserto culturale de La Repubblica il tema della divulgazione scientifica è affidato a un testo di Piero Angela e a un’intervista al fisico britannico Brian Cox, con testo di Luca Fraioli e illustrazione di Agostino Iacurci.

Piero Angela su Robinson

Dice Angela: «Oggi è estremamente importante divulgare cultura scientifica per capire le profonde trasformazioni che scienza e tecnologia stanno provocando in ogni campo. C’è però un problema: il linguaggio.»

L’intermediazione positiva legata alla spiegazione di fatti, dati o connessioni ha a che fare soprattutto con l’atteggiamento di chi parla.

«Divulgare vuol dire mettersi dalla parte di chi ti legge e  di chi ti ascolta. La scienza è piena di cose straordinarie  che si possono spiegare usando la creatività e immaginandosi le persone a cui ci rivolgiamo. Non esiste una formula del “saper spiegare” altrimenti tutti l’applicherebbero: l’unica regola è quella di essere dalla parte degli scienziati per i contenuti e da quella del pubblico per il linguaggio.» Facendo ricorso anche ad esempi, disegni, schemi e connessioni emotive.

Le parole di Cox – scienziato, divulgatore, autore di documentari per la BBC e protagonista di conferenze i cui biglietti muovono persino i bagarini – rafforzano l’idea che esista una via alla semplificazione corretta. «A chi mi dice: non è possibile insegnare a un pubblico generalista la relatività generale o la meccanica quantistica, io rispondo: allora non le hai capite abbastanza bene.»

Se la fisica delle particelle è diventata di recente un pezzo pop della cultura generale è perché la ricerca sul bosone di Higgs è stata trasmessa «con la storia del Large handron collider e delle persone che lì cercano di riprodurre le condizioni presenti nell’universo primordiale».

Allora è vero, di conoscenza c’è un gran bisogno; ma di conoscenza a me pare che in giro ci sia soprattutto una gran voglia.