Ci sono idee che valgono doppio perché si portano dietro il valore aggiunto della solidarietà. I ragazzi del gruppo Young dell’Aism di Potenza hanno avuto una di queste idee.
Hanno preso una dinamica semplice, molto comune nei giochi di gruppo, e l’hanno reinventata, facendone un’esperienza di comunità locale.
Si chiama Passa il messaggio ed è un evento su Facebook pensato per promuovere la campagna di finanziamento della ricerca sulla sclerosi multipla. Il meccanismo è quello delle catene di Sant’Antonio, del coinvolgimento a nodi e diramazioni.
La dinamica non è certo nuova. Il team di Aism Potenza ha aggiunto però grande capacità di coinvolgimento. Con una posta in gioco interessante: in Passa il messaggio il tag di sfida è un invito alla partecipazione positiva, alla condivisione gioiosa di un gesto solidale.
Si comincia dall’invito dell’Aism ad inviare un sms al numero 45509 per donare 2 euro alla ricerca. Una volta ricevuto il messaggio di conferma delle donazione, basta pubblicare lo screenshot della ricevuta sull’evento Facebook. L’importante è ricordarsi di taggare altri amici che vengono chiamati in causa e invitati così a fare altrettanto. Fin qui, la dinamica di base.
In poche ore il gruppo dei partecipanti attivi all’evento è cresciuto, il gioco è stato ripreso in altre città e gli utenti hanno modificato con creatività il racconto del gesto solidale.
Chi partecipa ha voglia di dirlo perché là dentro ci si sta in tanti. E non è esibizionismo, ma una sfida collettiva di solidarietà.
Gli sms di ricevuta che testimoniano la donazione vengono pubblicati personalizzando un selfie, o modificando una foto di gruppo, spiegati con lunghe didascalie se la foto è sfocata. C’è chi non è «pratico di questo Facebook» e allora chiede ad amico di fare le nomination/tag in propria vece. Ci sono gruppi interi che danno un contributo: la squadra di rugby della città è diventata praticamente main sponsor dell’iniziativa.
«Sappiamo che nelle campagne più lunghe il periodo finale registra sempre un calo dell’attenzione», spiega Ida, referente dei volontari in Basilicata.
«Avevamo bisogno di uno spazio che riattivasse il coinvolgimento. Questo gioco ci permette di costruire tante connessioni positive, lasciando che le nomination di chi partecipa arrivino anche a quanti ancora non sanno che cosa fa Aism. Nel frattempo, riusciamo anche a dare un senso di concretezza alla partecipazione: gli screenshoot delle ricevute testimoniano una solidarietà reale».
Nell’evento, così, si è ritrovata una comunità eterogenea, fatta di pezzi della città, di amici lontani, di nodi distanti che hanno ramificato una piccola sfida di solidarietà collettiva, mettendo in connessione valore.
Ancora un paio di cose importanti.
Qualche giorno fa Paolo Iabichino, a proposito di tendenze pericolose, riprendeva l’attenzione che i media stanno consegnando al fenomeno del Neknominate, senza badare poi molto alle risposte positive che in rete nascono spontanee: la cattiva notizia è sempre una buona notizia, scriveva.
La spinta propositiva e culturale che spetta al giornalismo è uno di quegli aspetti del mestiere che dimentichiamo spesso. Ma credo anche che la dimensione locale possa aiutare un giornalista a imbattersi in queste storie positive, a impattare in impegno civico. Quella costruita dall’Aism di Potenza è una piccola buona pratica. Con altri abbiamo provato a raccontarla. Andate a sbirciare, partecipate, raccontatela.
Non dimenticate l’SMS per la ricerca contro la sclerosi multipla (c’è tempo per donare fino al 16 marzo) e passate su Facebook, nell’evento Passa il messaggio: troverete gente in gamba, davvero. Poi, se in questo fine settimana siete in giro, andate in piazza nella vostra città. L’Aism vi aspetta anche lì con le gardenie.