Nelle aree urbane i cittadini recuperano informazioni sulla propria comunità locale mescolando piattaforme diverse – social network compresi – e consumando le notizie in modalità mobile.
Nelle aree periferiche o rurali, invece, è ancora solida l’affezione al giornale del posto: è lì che i cittadini incrociano fatti e informazioni di sevizio.
Nelle città molto piccole, poi, il passaparola resta ancora una via privilegiata di informazione.
I risultati di un sondaggio condotto per il progetto Pew reasearch center for excellence in journalism and Internet & American Life Project, in collaborazione con la fondazione Knight (la ricerca è stata avviata nel 2011) descrivono un contesto che, in fondo, ci aspettiamo. Le abitudini sul consumo di notizie locali cambiano rispetto al luogo in cui si vive e a molti altri fattori, che al primo sono collegati. La platea è quella statunitense, ma i risultati sono generali.
Gli abitanti delle grandi città, distanti a lungo dalla comunità locale, si concentrano poco, per esempio, su notizie legate alla tassazione. Ma sono attivi nel partecipare alle discussioni on line.
Nelle aree di dimensioni ridotte si scelgono canali “tradizionali”, come la televisione. Vivono qui i lettori che temono di più la chiusura del giornale locale.
Lo studio riflette per l’informazione locale una condizione generale: nel consumo contano il livello di alfabetizzazione, i supporti a disposizione, il lavoro (gli abitanti delle aree suburbane, per esempio, si informano molto via radio durante i lunghi spostamenti nel traffico).
La conferma è legata, invece, alla prospettiva generale. Cambiano abitudini, modalità e preferenze. E spetta a giornalisti ed editori saperle intercettare.
Quello che non cambia è la necessità di capire che cosa accade nella propria comunità.
Il report completo, con cifre e dettagli, qui: How people get local news and information in different communities